LE ANTICHE ORIGINI DELLA GRAFOLOGIA
La grafologia non è una nuova invenzione: essa ritrova, infatti,
le proprie origini in Aristotele e Svetonio.
Costoro, per primi, hanno considerato la possibilità che la scrittura
dell'uomo potesse rivelarne il carattere o la personalità Demetrio,
di Falero ha affermato che:
"La lettera rende l'anima",
osservazione interpretabile in due differenti modi, Supponendo la sua
intenzione a sostenere che quanto viene scritto in una missiva e dettato
dallo stato d' animo, oppure un semplice riferimento allo stile, su cui
discutere.
Analizzando in modo più approfondito il suo pensiero, possiamo
dedurre quanto segue: è possibile, osservando attentamente i segni
della scrittura, arrivare a conoscere le tendenze e le qualità
dello scrittore.
Per cui già nell'antichità, ci si occupava di questo tipo
di studio.
Non si sono trovate tracce di studi riguardanti questa "scienza"
durante l'epoca medioevale, è probabile che "analisi della
grafologia sia stata, in quel momento, abbandonata.
Nel 1622 Camillo Baldo, professore a Bologna, ha pubblicato la propria
opera, intitolata: "Della maniera di conoscere la natura e le qualità
dello scrittore in una lettera".
Sembra sia stato tra i primi a considerare la grafologia una vera e propria
scienza nella sua prefazione afferma: "Colui che apprenderà
che gli è possibile riconoscere i pensieri, l'indole e la disposizione
dello scrittore, per mezzo di una lettera intima, ridarà o si meraviglierà
grandemente."
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